In questi giorni di fine agosto si alterneranno frequenti piogge e nebbie mattutine. Niente di allettante per chi come me e nato nell’hinterland milanese ed è cresciuta nelle nebbie mattutine.
E questa mattina avevo due possibilità: deprimermi pensando che l’inverno si stava avvicinando, alla neve da spalare, alla solitudine di questi periodi in cui tutti sembrano cadere in profondo e lungo letargo; oppure no. E per questa volta ho scelto di munirmi di macchina fotografica, inforcare i miei stivali di gomma e di indossare quello orribile ma essenziale giubetto giallo fluorescente per evitare di finire investita sul ciglio della strada.
Malgrado le mie aspettative nel sapere che qui ogni stagione ha le sue bellezze da svelare mai mi sarei aspettata di ritrovarmi in una sorta di viaggio interstellare. La nebbia era così fitta tanto da ricreare questi paesaggi davvero surreali e fantastici.
Non ci sono molte parole per spiegare la bellezza di questa passeggiata. Tanto che ho cominciato a fotografare dimenticandomi del trascorrere del tempo e rientrata a casa ero decisamente di buon umore.
Calma assoluta e senso di profonda serenità. Nuove sensazioni da associare alla nebbia.
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