A 10 giorni dalla chiusura del periodo estivo del Caffè mi ritrovo nel mio solito tram tram autunnale. Anche quest’anno per noi niente vacanze. Ma va bene così. Recupereremo. Sembra passata un’eternità. Dopo alcuni giorni di bel tempo passati a sistemare il resto della legna ora posso divertirmi in qualcosa di più creativo.
Avevo tempo fa deciso di togliere la carta da parati come avevamo già fatto in altre stanze del piano superiore. A volte ho il sospetto che se avessi voluto aprire un manicomio invece di un Caffè avrei dovuto restaurare di meno. Le pareti del piano di sopra erano talmente imbottite che se avessi voluto sbattere la testa contro al muro in un giorno di sconforto sarei rimbalzata. Ora me ne dovrò ricordare visto che abbiamo smantellato tutte le imbottiture. Anzi no. In realtà c’è una stanza che ho deciso di lasciare così di proposito. Per non dimenticarmi di tutti i lavori, i sacrifici e il tempo dedicato al rinnovo della nostra casa e per apprezzare quanta strada abbiamo fatto.
Così se un giorno dovessi vendere questa casa i nuovi proprietari apprezzano tutti i lavori fatti vedendo quanta polvere vecchia quanto 100 anni se dovessero decidere di rinnovarla. Oppure potrebbero decidere di farne una stanza di contenimento. Sarebbe perfetta per vedere ad alta voce un film horror senza spaventare i vicini.
Perché la prima volta che abbiamo deciso di intraprendere questa avventura mi è sembrato di essere come degli archeologi in uno scavo. Abbiamo viaggiato nel tempo a ritroso delle carte da parati fino all’anno della sua costruzione 1905.
Strato dopo strato, dopo strato…toh guarda c’è un’altro strato…ancora!! ma che cavolo….no non è possibile del cartone!? Abbiamo rimosso anche quello. Poi finalmente siamo arrivati alla parete di legno. Delle splendide assi di legno.
Mentre fuori le foglie incominciano a ingiallire io mi dedico a terminare questo angolino della mia camera da letto.
Anche lei nascosta sotto infiniti strati di carta da parati e carta di giornali. Un tempo qui doveva esserci una stufa. Forse quella trovata tempo fa nella legnaia. Vi ricordate?
Per questo angolo ho deciso di rinnovare senza grandi investimenti. Semplice fantasia e manodopera. Così ora il mio manichino avrà una nicchia tutta sua. Colori neutri e un tocco di rosa appena accennato. Sono perfetti per far risaltare il manichino dalle forme morbide d’un tempo.
Questo fu il primo manichino che mia madre acquistò di seconda, forse terza mano quarantanni fa. Non è meraviglioso?
Vi auguro una buona giornata creativa!!